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Costruita nel XVI secolo, ma in seguito più volte rimaneggiata, come d'uso, e praticamente rifatta nel secolo XVIII, la Chiesa parrocchiale di S. Remigio è stata gravemente lesionata dal terremoto del 1976. In tale occasione, è stato operato lo stacco dell'opera d'arte più famosa: la decorazione del soffitto della navata dovuta al pittore padovano Andrea Urbani (1711-1798). Questi, che aveva già molto operato in Friuli, venne chiamato dalla chiesa di Cavasso a dipingere le seguenti scene: Annunciazione della Madonna nello scomparto centrale, Emblemi degli Evangelisti nei riquadri di forma tondeggiante che lo circondano; grandiosa ed ariosa la scena sacra, con un turbinio di angeli e di nubi, particolarmente gradevoli le quadrature che lo incorniciano. La data di esecuzione, 1783, compare, insieme al monogramma di Andrea Urbani, sul libro tenuto aperto dall'angelo simbolo di S. Matteo. Anche la volta del presbiterio era stata affrescata dall'Urbani con pitture illusionistiche, balaustre decorate e costoloni arricchiti da profilatura e motivi decorativi che conducevano all'ovato centrale in cui era raffigurata la SS. Trinità con il mistico Agnello. Il fonte battesimale, cinquecentesco, scolpito tra 1517 e 1520 dal lapicida Francesco da Meduno, ha avuto una copertura lignea da Pietro Antonio Billia di Latisana nel 1765; il veneziano Francesco Matteazzi residente a Serravalle è autore del dipinto con la Madonna del Rosario (1640).